Le perplessità di AIGA sulle lauree abilitanti
«In Italia ci si può laureare in giurisprudenza senza aver masi messo piede in un’aula di Tribunale, ed è dunque impossibile che un neolaureato sia in grado di svolgere una professione delicata come quella di Avvocato». È quanto ha affermato il Presidente di AIGA, Antonio De Angelis, dopo l’approvazione da parte del Governo del PNRR.
Nell’ambito del potenziamento dei servizi di istruzione, il Piano prevede infatti la riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni attraverso «la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni» in modo da rendere «l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, con ciò semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati».
Pur prendendo atto che il testo non indica espressamente i percorsi di laurea e le professioni direttamente interessate dalla riforma, AIGA ha voluto dichiarare a chiara voce il proprio dissenso rispetto all’idea che la laurea in giurisprudenza possa acquisire efficacia abilitante all’esercizio della professione forense.
«Fino a quando non ci sarà una seria riforma del percorso di studi in Giurisprudenza, in senza realmente professionalizzante, l’AIGA sarà sempre contraria alla laurea abilitante allo svolgimento della professione forense». Queste le parole con cui De Angelis ha concluso il comunicato.