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Per ‘salvare’ il termine di una notifica non andata a buon fine il notificante deve essere diligente e tempestivo

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Per ‘salvare’ il termine di una notifica non andata a buon fine il notificante deve essere diligente e tempestivo

notificazioni | 29 Novembre 2017

Per salvare il termine di una notifica non andata a buon fine il notificante deve essere diligente e tempestivo

di Massimiliano Summa – Avvocato

In caso di notifica di un atto processuale non andata a buon fine per ragioni non imputabili al notificante, questi, appreso dell’esito negativo, per conservare gli effetti collegati alla richiesta originaria deve riattivare il processo notificatorio con immediatezza e svolgere con tempestività gli atti necessari al suo completamento, ossia senza superare il limite di tempo pari alla metà dei termini indicati dall’art. 325 c.p.c., salvo circostanze eccezionali della quali sia data una prova rigorosa.

(Corte di Cassazione, sez. II Civile, ordinanza n. 28388/17; depositata il 28 novembre)