A Palazzo Chigi il d.d.l. sui reati agroalimentari ed alcune disposizioni in materia di privacy
Tutela del consumatore nel settore agroalimentare. Il Governo, nella seduta dell’1 dicembre 2017 ha approvato il disegno di legge che riforma la disciplina dei reati agroalimentari.
In particolare il disegno di legge innova le disposizioni contenute nel codice penale relative alla tutela della salute pubblica, attraverso una chiara delimitazione della categoria dei reati di pericolo per la salute.
Inoltre l’intervento normativo cerca di rielaborare il sistema sanzionatorio per contrastare le frodi in commercio di prodotti alimentari, «in modo da tutelare la “lealtà commerciale” e da colpire, con maggiore efficacia, le organizzazioni complesse e la responsabilità delle persone giuridiche».
Infine vengono introdotte per la prima volta sanzioni mirate per l’omesso ritiro di alimenti pericolosi per la salute e nei confronti della produzione e commercializzazione di alimenti che possono diventare pericolose nel medio o nel lungo periodo «tenuto conto della dimensione all’ingrosso dell’attività illecita, anche organizzata».
Tutela dei dati personali usati dalle forze dell’ordine. Da quanto emerge, inoltre, dalla seduta del Consiglio dei Ministri, è stato approvato, su proposta del Presidente Gentiloni e del Ministro dell’interno Minniti, un regolamento definitivo che individua le modalità di attuazione dei principi del Codice Privacy relativamente al trattamento dei dati personali effettuato per finalità di polizia dal Centro elaborazioni dati (CED) e da organi, uffici o comandi di polizia.
All’interno del regolamento, da adottarsi mediate decreto del Presidente della Repubblica, è stabilito che la raccolta e il trattamento dei dati sulle persone è consentito solo qualora vi siano esigenze correlate ad attività informative, di sicurezza, o di indagine di polizia giudiziaria o, ancora, di tutela dell’ordine e delle sicurezza pubblica.
Inoltre è prevista, nel regolamento, una disciplina per l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza, di ripresa fotografica, audio e video nonché per la possibilità da parte degli interessati di chiedere conferma dell’esistenza di dati personali negli archivi di polizia che li riguardano ed infine, sono individuati i termini massimi di conservazione di questi dati sensibili.