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Atti persecutori: le dichiarazioni della vittima sono sufficienti per condannare l’imputato
stalking | 28 Maggio 2018
Atti persecutori: le dichiarazioni della vittima sono sufficienti per condannare l’imputato
La prova dell’evento del delitto di atti persecutori, in quanto ancorata agli «elementi sintomatici del turbamento psicologico», è ricavabile dalle dichiarazioni rese dalla vittima stessa.
(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 23530/18; depositata il 25 maggio)