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Law-Firm News

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News (Page 126)

Il danno morale può essere dimostrato attraverso il criterio presuntivo

Nell’ambito di un’azione di risarcimento danni causati da un sinistro stradale, pur richiamando l’arresto giurisprudenziale di cui alla sentenza n. 25164/20 della Suprema Corte, il Tribunale di Torino liquida un importo relativo al danno biologico comprensivo sia della componente di cd. “danno biologico dinamico-relazionale” sia del “danno da (sola) sofferenza soggettiva interiore”, voce quest’ultima da ritenersi provata, e dunque liquidabile, in via presuntiva.
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Attraversamento del piazzale, passante investito: decisivo appurare la disponibilità di strisce pedonali

Attraversamento del piazzale, passante investito: decisivo appurare la disponibilità di strisce pedonali
In discussione il concorso di colpa riconosciuto dai Giudici di merito a carico del pedone. Fondamentale, a questo proposito, valutare l’eventuale presenza sul luogo dell’investimento di strisce pedonali. Illogico il richiamo a un presunto principio secondo cui è vietato a prescindere l’attraversamento del piazzale da parte del pedone.  
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I genitori del minore disabile discriminato a scuola possono chiedere il risarcimento al giudice del luogo di domicilio

La domanda di risarcimento dei danni cagionati da condotte discriminatorie nei confronti di un soggetto affetto da disabilità di cui alla l. n. 104/1992 è riconducibile all’art. 3 l. n. 67/2006 ed è assoggettata alla disciplina processuale di cui all’art. 28 d.lgs. n. 150/2011, che indica quale giudice territorialmente competente quello del luogo in cui il ricorrente ha il proprio domicilio.
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La Cassazione ribadisce come procedere alla valutazione di credibilità del racconto del richiedente protezione internazionale

In tema di protezione internazionale, la valutazione di credibilità delle dichiarazioni del richiedente deve essere argomentata in modo da rivelarne la ratio decidendi. Deve inoltre avere ad oggetto il racconto nel suo complesso, fermo restando che, a fronte del dovere del ricorrente di allegare, produrre o dedurre tutti gli elementi e la documentazione necessari a motivare la domanda, la valutazione delle condizioni socio-politiche del Paese d’origine deve avvenire mediante integrazione istruttoria officiosa.
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Opposizione a cartella di pagamento di sanzione stradale: quale è la forma?

L’opposizione a una cartella di pagamento, finalizzata alla riscossione di una sanzione amministrativa pecuniaria irrogata ai sensi del Codice della strada, deve essere proposta, nel termine di giorni trenta a pena di inammissibilità, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7 del d.lgs. n. 150 del 2011, e non ai sensi dell’art. 615 del codice di rito civile, qualora la parte deduca che la stessa costituisca il primo atto tramite il quale sia venuta a conoscenza della sanzione irrogata, in ragione della nullità ovvero dell’omissione della notificazione del processo verbale di accertamento della violazione del Codice della strada.  
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Rilevare d’ufficio la caducazione del titolo esecutivo è possibile anche in sede di opposizione a decreto ingiuntivo

«Anche in sede di opposizione al decreto ingiuntivo con cui risultano liquidati i compensi di rappresentanza tecnica del creditore e di assistenza giudiziale inerenti al processo per l’esecuzione degli obblighi di fare e non fare, deve potersi rilevare d’ufficio il venir meno del titolo esecutivo presupposto e, pertanto, per quanto rileva in quella sede, della sussistenza stessa di una legittima ragione creditoria, producendosi, in altri termini, l’effetto espansivo enunciato dall’art. 336, secondo comma, c.p.c.».  
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Reati sessuali e ammissione automatica al gratuito patrocinio. Quando il reddito non conta

Reati sessuali e ammissione automatica al gratuito patrocinio. Quando il reddito non conta
La scelta effettuata dal legislatore di ammettere al gratuito patrocinio le persone offese da determinati reati contro la libertà e l’autodeterminazione sessuale, indipendentemente dalle relative condizioni reddituali, rientra nella piena discrezionalità del legislatore e non appare né irragionevole né lesiva del principio di parità di trattamento, considerata la vulnerabilità delle vittime dei reati in questione.
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