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Law-Firm News

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News (Page 371)

Improseguibile dalla curatela fallimentare il giudizio di opposizione a precetto

Il giudizio di opposizione a precetto, ex art. 615, comma 1, c.p.c., non può essere proseguito, successivamente alla dichiarazione di fallimento del debitore opponente, dalla curatela fallimentare, poiché si tratta di una causa di accertamento negativo dell’esistenza del credito di cui è stato intimato il pagamento e, dunque, resta “attratta” nella competenza del tribunale fallimentare.    
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L’affidamento di contratti pubblici in caso di crisi d’impresa e di insolvenza sotto la lente di Assonime

L'affidamento di contratti pubblici in caso di crisi d'impresa e di insolvenza sotto la lente di Assonime
Assonime, con la circolare n. 22 diramata l’11 novembre, ha illustrato le modifiche introdotte dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza e dal decreto sblocca-cantieri, alle disposizioni del codice dei contratti pubblici, che regolano gli effetti delle procedure concorsuali sulle procedure di affidamento di contratti pubblici.
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L’obbligo del curatore fallimentare di comunicare il proprio indirizzo PEC

L'obbligo del curatore fallimentare di comunicare il proprio indirizzo PEC
Nelle procedure fallimentari pendenti alla data del 19 dicembre 2012 (data di entrata in vigore della l. n. 221/2012, di conversione del d.l. n. 179/2012, modificata poi dalla l. n. 228/2012) in cui non sia ancora stato effettuato l’avviso ex art. 92 l. fall., il creditore è tenuto a trasmettere il ricorso per l’ammissione al passivo all’indirizzo PEC del curatore indicato nel predetto avviso. Se invece l’avviso sia stato già effettuato secondo le modalità anteriormente...

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Azione di contraffazione e brevetto scaduto

In tema di brevetto per invenzioni industriali, la scadenza del brevetto comporta l’obbligo per il giudice di merito non di dichiarare improponibile la domanda di inibitoria dell’attività costituente concorrenza sleale per contraffazione della privativa, bensì di rigettare l’azione proposta allorché, al momento della decisione, il suo titolare ne sia decaduto per intervenuta scadenza, versandosi in ipotesi di carenza, non di presupposti, ma di condizione dell’azione, e difettando, in tale ipotesi, la condizione dell’azione costituita dall’interesse ad agire ex art. 100 c.p.c..
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Legittimazione del PM alla richiesta di fallimento: anche in assenza di notizia di reato

In tema di fallimento, la "ratio" dell'art. 7 del r.d. 16 marzo 1942 n. 267, una volta venuto meno il potere del Tribunale di dichiarare officiosamente il fallimento, è chiaramente nel senso di estendere la legittimazione del Pubblico Ministero alla presentazione della richiesta in tutti i casi nei quali l'organo abbia istituzionalmente appreso la "notitia decoctionis".  
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Indici rivelatori dell’esistenza di una società di fatto tra imprenditore fallito e suoi familiari

Ai fini della dichiarazione di fallimento in estensione ai soci illimitatamente responsabili ai sensi dell’art. 147 l. fall., l’esistenza del contratto sociale può risultare, oltre che da prove dirette, anche da manifestazioni esteriori, rivelatrici delle componenti del rapporto societario come ad esempio sistematici rapporti di finanziamento o di garanzia che si risolvono in uno strumento di apporto di capitali.    
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Piano del consumatore: possibili deroghe alla moratoria infrannuale per i prelatizi e piani più lunghi

Negli accordi di ristrutturazione dei debiti e nei piani del consumatore è possibile prevedere la dilazione di pagamento dei crediti prelatizi anche oltre il termine di un anno dall’omologazione previsto dall’art. 8, comma 4, l. n. 3/2012, ed al di là delle fattispecie di continuità aziendale, purché si attribuisca ai titolari di tali crediti il diritto di voto a fronte della perdita economica conseguente al ritardo con cui vengono corrisposte le somme ad essi spettanti o, con riferimento ai piani del consumatore, purché sia data ad essi la possibilità di esprimersi in merito alla proposta del debitore.  
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