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Law-Firm News

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News (Page 440)

Chiusura del fallimento: solo in assenza di (tempestive) domande di insinuazione al passivo

L’art. 118, n. 1, legge fallimentare deve interpretarsi nel senso che la chiusura del fallimento può avvenire per il solo caso della mancata presentazione di domande nel termine stabilito nella sentenza dichiarativa di fallimento, e non è consentita di tale norma un’interpretazione diversa da quelle letterale che finisca per precludere, anche in caso di rinuncia alla tempestiva, il diritto alla insinuazione tardiva assicurato dall’art. 101 l.fall.; viceversa, l’eventualità del ritiro della domanda tempestivamente presentata, ovvero l’eventualità della sua rinuncia prima della adunanza di verifica dei crediti, può rilevare nel distinto contesto di un’interpretazione estensiva dell’art. 118, n. 2, l.fall., nell’ampia...

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Opposizione a precetto: competenza territoriale inderogabile anche in caso di cause connesse

In caso di opposizione a precetto fondato su titolo stragiudiziale, le domande afferenti alla validità, efficacia e risoluzione del sotteso contratto – proposte insieme a correlate pretese di ripetizione d’indebito e risarcitorie – risultano attratte, in quanto connesse oggettivamente e per accessorietà, alla competenza inderogabile e funzionale sussistente sulla domanda di annullamento del precetto. Non opera dunque il principio di necessaria contestazione dei fori alternativamente concorrenti, riferibili alle suddette cause connesse ed accessorie.  
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Ammissione al passivo dei crediti del lavoratore: buste paga opponibili al fallimento

Le copie delle buste paga rilasciate al lavoratore dal datore di lavoro, ove munite dei requisiti dall'art. 1, comma 2, l. n. 4/1953 (vale a dire, alternativamente, della firma, della sigla o del timbro di quest'ultimo), hanno piena efficacia probatoria del credito che il dipendente intenda insinuare al passivo della procedura fallimentare riguardante il suo datore di lavoro.  
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In fuga da un Paese in crisi economica: protezione possibile

Riprende vigore la richiesta presentata da un cittadino del Gambia. Plausibile, secondo i Giudici, il riconoscimento della “protezione umanitaria” a fronte di una situazione in patria che può negare alla persona una vita dignitosa. Rilevanti, a questo proposito, la crisi economica del Paese, testimoniata dalla fortissima disoccupazione giovanile e dall’altissimo tasso di povertà.  
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Patente falsa al posto di blocco: condannato

La fattispecie di cui all’art. 495 c.p. (Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri) è configurabile nel caso in cui l’agente si limiti ad esibire o presentare il documento falso all’autorità preposta al controllo, poiché ciò equivale a declinare le proprie generalità.
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La pena applicata è illegale quando rientra tra le ipotesi escluse dal ‘patteggiamento allargato’

La Suprema Corte accoglie il ricorso promosso dal Procuratore Generale che denuncia l’erronea ammissione dell’imputato al rito del “patteggiamento allargato” poiché il delitto da lui commesso rientra tra quelli espressamente elencati nel comma 1-bis dell’art. 444 c.p.p., generando una riduzione di pena non dovuta.  
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Rigettata l’istanza di rinvio per legittimo impedimento del difensore se documentata da un ‘limitato’ certificato medico

È legittimo il provvedimento con cui il giudice di merito rigetti l’istanza di rinvio dell’udienza documentata da un certificato medico che si limiti ad attestare un’infermità con limitazione funzionale deambulatoria e ad indicare una prognosi di 7 giorni, senza precisare il grado di intensità di tale stato e la sua capacità a determinare l’impossibilità a lasciare l’abitazione da parte del difensore.
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Gli atti persecutori costituiscono un’unitaria condotta offensiva e non una pluralità di delitti continuati

Il delitto di cui all’art. 612-bis c.p. ha carattere abituale ed è il risultato della condotta persecutoria nel suo complesso. Pertanto, la reiterazione degli atti considerati tipici, anche se realizzati con strumenti differenti, costituisce elemento unificante ed essenziale della fattispecie, facendo assumere a tali atti un’autonoma ed unitaria offensività, senza che si configuri una pluralità di delitti avvinti sotto il vincolo della continuazione.
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