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Law-Firm News

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News (Page 60)

Resta a bocca asciutta l’avvocato d’ufficio rimasto inerte nel rintracciare il cliente

L’avvocato, che abbia difeso d’ufficio l’indagato o l’incolpato, resosi irreperibile, non ha diritto alla liquidazione dei compensi a carico dello Stato, ove consti che il medesimo professionista, incorso in colpevole inerzia e così venendo meno al dovere di diligenza qualificata (homo eiusdem condicionis ac professionis), abbia fatto trascorrere, prima di attivarsi con le competenti autorità per il rintraccio dello stesso, specie nel caso in cui si tratti di straniero senza fissa dimora e di dubbia o non facile identificazione, un lasso di tempo ingiustificatamente irragionevole, tale da rendere vano il tentativo.  
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La natura pertinenziale di un vano sottotetto messa in discussione

La Corte di Cassazione rigetta il ricorso di un ex condomino concernente la natura pertinenziale del vano sottotetto di un edificio, sottolineando che «allorchè il sottotetto assolva all’esclusiva funzione di isolare e proteggere dal caldo, dal freddo e dall’umidità l’appartamento dell’ultimo piano, e non abbia dimensioni e caratteristiche tali da consentire l’utilizzazione come vano autonomo, va considerato pertinenza di tale appartamento».  
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Occupazione o invasione arbitraria? Una cantina è il bene messo in discussione

La Corte di Cassazione accoglie il ricorso di un imputato accusato di aver invaso una cantina di proprietà altrui. In realtà egli aveva acquisito la materiale disponibilità dell’immobile dopo esser stato immesso nel relativo possesso del suddetto bene direttamente dalla proprietaria. Il collegio ribadisce quindi che l’elemento materiale del reato di invasione di terreni o edifici di cui all’art. 633 c.p. non è l’occupazione, ma l’invasione del terreno o dell’edificio, cioè l’introduzione arbitraria nel fondo altrui.  
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Giudizio di adeguatezza della custodia cautelare in carcere rispetto agli arresti domiciliari semplici e controllati

L’applicazione della misura inframuraria o quella meno grave degli arresti domiciliari semplici non è automaticamente ricollegabile all’accertata indisponibilità del braccialetto elettronico, ma necessita di un previo apprezzamento sulle esigenze cautelari da soddisfare in concreto. Quanto al pericolo di reiterazione, la custodia cautelare in carcere sarà applicabile solo all’esito della valutazione negativa di idoneità in concreto degli arresti domiciliari a contenere il rischio di recidiva, all’esito di un giudizio legato alle concrete circostanze del contesto e all’inaffidabilità dell’indagato.  
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