Inaugurazione dell’anno giudiziario forense: la relazione di Mascherin e l’intervento di Orlando
La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario forense si è svolta a Roma il 9 febbraio 2018. Durante l’evento sono intervenuti il Presidente del CNF Andrea Mascherin e il Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Il ruolo dell’avvocatura secondo il CNF. Il Presidente Mascherin nella relazione presentata in occasione della cerimonia, pubblicata sul sito del CNF, ha ricordato il ruolo dell’avvocatura, «chiamata a una responsabilità tecnica e contestualmente sociale, incaricata di custodire le garanzie nella giurisdizione, e di promuovere al di fuori di essa una cittadinanza attiva, che veda al centro il diritto come disciplinatore di ogni conflitto e come garanzia di uguaglianza».
Da questa definizione deriva la certezza del Consiglio Nazionale Forense circa la necessità di una stretta collaborazione tra avvocatura e magistratura, quest’ultima «deve avere un equilibratore nell’esercizio del proprio potere». La Costituzione individua lo strumento regolatore, non invasivo e interno alla giurisdizione, proprio «nell’esercizio inviolabile della difesa da parte dell’avvocato».
Da quanto riportato emerge l’obbiettivo in cui crede il CNF: «il Consiglio Nazionale Forense crede fermamente nella importanza di proseguire in quel dialogo già concretamente in essere con le Giurisdizioni superiori, con il Consiglio Superiore della magistratura, con l’Avvocatura dello Stato, con l’attuale giunta ANM».
Soddisfazioni e criticità. Dopo queste preliminari osservazioni, l’intervento del Presidente Mascherin si è incentrato sui ringraziamenti al Ministero della Giustizia e al Governo per le iniziative normative a tutela della prestazione professionale come l’introduzione dell’equo compenso, dei nuovi parametri forensi e del legittimo impedimento dell’avvocato in gravidanza, nonché per gli sforzi negli investimenti economici nel sistema della giustizia e gli interventi a sostegno di una concezione del carcere e della pena maggiormente coerenti con il dettato costituzionale, come anche quelli a maggior tutela della privacy dell’individuo nel campo delle intercettazioni.
Il Consiglio Nazionale Forense ha evidenziato anche «le criticità da limare» e la propria contrarietà con riferimento ad altra iniziative come, ad esempio, «la c.d. “sommarizzazione” del processo civile; il rischio di sacrificare il principio di prossimità, ma anche di efficienza, attraverso alcune delle soluzioni suggerite dalla riforma fallimentare; alcuni interventi in materia penale, ricordo qui ad es. il c.d. processo a distanza».
Infine il Presidente Mascherin ha ringraziato Cassa Forense, i comitati pari opportunità, l’Organismo Congressuale Forense, e le Associazioni; ricordando, inoltre, il ruolo dei Consigli dell’Ordine, anche «nella piena compartecipazione nella organizzazione della giurisdizione sul territorio, sia nelle conferenze permanenti che nei consigli giudiziari». Segnalando infine «quanto sia preziosa la funzione dei Consigli Distrettuali di disciplina, presidi di quella deontologia vero pilastro della professione, che qualcuno in maniera molto sbrigativa e molto poco responsabile, vorrebbe liquidare come strumento anti concorrenziale, sino a giungere a favorire l’affacciarsi di modelli di acquisizione di clientela certamente immorali, quale lo sfruttamento delle tragedie e del dolore altrui».
La rivoluzione digitale. Il Ministro della Giustizia Orlando, intervenuto durante la cerimonia, ha voluto sottolineare gli obbiettivi raggiunti nell’amministrazione della giustizia. In particolare, evidenzia Orlando, «la sfida per la riqualificazione del sistema giudiziario è stata condotta mediante interventi realizzati su piani diversi e distinti, ma tra loro intimamente connessi: l’innovazione legislativa per la contrazione dei tempi di durata delle procedure, il recupero di efficienza dell’organizzazione amministrativa e le innovazioni per adeguare la struttura ordinamentale».
La novità maggiori si riscontrano nella «rivoluzione digitale», sul punto il Ministro Orlando ricorda alcuni dati: «dal 1° luglio 2014 al 30 giugno 2017 sono stati depositati, da parte di avvocati e altri professionisti abilitati, quasi 20 milioni di atti telematici, in costante crescita di anno in anno. Nello stesso periodo si è manifestata la convinta adesione della Magistratura all’uso attivo della piattaforma, come testimoniato dagli oltre 11 milioni di provvedimenti “nativi digitali” depositati dai giudici civili». Le comunicazioni telematiche di cancelleria, estese anche ai procedimenti pendente avanti alla Cassazione, hanno raggiunto e superato i 50 milioni con un risparmio per la collettività stimato in 178 milioni di euro.
Infine il Ministro della Giustizia, dopo aver ripercorso i vari interventi nel settore civile, penale e amministrativo per il miglioramento dell’amministrazione della giustizia, ha sottolineato l’attenzione riservata alle esigenze e al supporto della professione forense. In particolare Orlando ha ricordato, tra gli altri, gli interventi sull’equo compenso, sulle modalità di costituzione delle camere arbitrali, sulla disciplina dei corsi di formazione per l’accesso alla professione, sul legittimo impedimento delle donne avvocato in stato di gravidanza.
Dalle conclusioni dell’intervento del Guardasigilli emerge il messaggio che viene lasciato agli avvocati italiani: «operate con serenità, perché il vostro ruolo è un ruolo fondamentale nella difesa dei diritti più intimi che costituiscono la democrazia».