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Le ultime news giuridiche
LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-firm News (Page 7)

Condannati per mafia e terrorismo: illegittima la revoca dei trattamenti assistenziali

Condannati per mafia e terrorismo: illegittima la revoca dei trattamenti assistenziali
È costituzionalmente illegittima la norma che prevede la revoca delle prestazioni, comunque denominate in base alla legislazione vigente, quali l’indennità di disoccupazione, l’assegno sociale, la pensione sociale e la pensione per gli invalidi civili, nei confronti di coloro che scontino la pena in regime alternativo alla detenzione in carcere e, consequentur, la revoca nel caso di condanna per alcuni gravi reati di mafia e terrorismo.  
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La gestione delle preclusioni processuali nei giudizi riuniti per continenza

In caso di riunione per continenza di due cause pendenti innanzi al medesimo giudice, le preclusioni maturate nel giudizio preveniente, prima della riunione, si trasmettono a quello prevenuto, per le sole attività processuali concernenti la parte di oggetto processuale comune ai due giudizi, mentre non si estendono né alle attività assertive, come le mere difese o le eccezioni in senso lato, che per loro natura non soggiacciono a preclusione, né a quelle altre attività che, come quelle probatorie, pur soggiacendo al regime delle preclusioni, non riguardano, tuttavia, la parte di oggetto comune ad entrambi i giudizi.  
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La punibilità non è esclusa nel caso in cui il ‘caporale’ trasporti gratuitamente i braccianti

Ai fini della punibilità del reato di cui all’art. 603-bis c.p. è irrilevante il fatto che l’agente non abbia mai preteso alcun compenso dai braccianti indebitamente sfruttati, se l’attività di reperimento e trasporto dei lavoratori sul luogo di lavoro, tipica del “caporale”, sia svolta in favore di chi “sfrutta” illecitamente il lavoro dei braccianti approfittando del loro stato di bisogno.  
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Patteggiamento: la revoca della volontà da parte di uno solo dei contraenti non produce alcun effetto

In tema di patteggiamento, l’accordo tra l’imputato e il pubblico ministero costituisce un negozio giuridico processuale recettizio che, una volta pervenuto a conoscenza dell’altra parte e quando questa abbia dato il proprio consenso, diviene irrevocabile e non è suscettibile di modifica per iniziativa unilaterale dell’altra, in quanto il consenso reciprocamente manifestato con le dichiarazioni congiunte di volontà determina effetti non reversibili nel procedimento e pertanto né all’imputato né al pubblico ministero è consentito rimetterlo in discussione.  
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