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L’invio della quietanza come prova del risarcimento contenente il codice Iban viola i dati personali del terzo beneficiario
Privacy | 22 Febbraio 2021
Linvio della quietanza come prova del risarcimento contenente il codice Iban viola i dati personali del terzo beneficiario
di Andrea Mazzaro – Avvocato Cassazionista e Abilitato Consulente in Marchi
La prova fornita dall’assicurazione al proprio assicurato circa l’avvenuto risarcimento del danno al fine di tenerlo indenne dalle pretese risarcitorie di soggetti terzi non può prevalere sul diritto alla riservatezza ed alla tutela dei dati personali di quei soggetti terzi, assumendo fondamentale rilievo, al riguardo, il rispetto dei cd. Principi di proporzionalità, pertinenza e non eccedenza di cui all’art. 11 d.lgs. n. 196/2003 (ratione temporis, oggi articolo 27, comma 1, lettera a), numero 2), del d.lgs. 101/2018. Oggi il riferimento è da farsi all’art. 5 del Reg. UE 679/2016.

(Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 4475/21; depositata il 19 febbraio)